I 10 diritti dei digimprenditori (con infografica)

Nella puntata 84 del nostro podcast, registrata nel caldo di agosto, abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso prendendo come spunto la lista dei diritti del lettore stilata da Daniel Pennac nel suo libro “come un romanzo”.

Siamo partiti da questa lista, trasformandola nei 10 diritti del digimprenditore, divertendoci a sovvertire luoghi comuni e vecchie credenze con cui, chi ha deciso di mettersi in proprio nel settore digitale si scontra quotidianamente.

Qui di seguito trovate il nostro articolo in merito, con tanto di infografica. Buona lettura!

1. IL DIRITTO DI NON LAVORARE

Quando non si ha più il vincolo dell’ufficio, degli orari, del dover rendere conto nel giro di una giornata al proprio superiore, in molti potrebbero pensare che i ritmi rallentino. In realtà il lavoro tende a travolgerci e ci ritroviamo a lavorare costantemente. Per cui si rende necessario imparare ad avere equilibrio tra la propria vita privata e il tempo che dedichiamo al lavoro, prendendoci delle pause.

2. IL DIRITTO DI DELEGARE

Lavorare da soli ti può isolare soprattutto professionalmente, è invece importantissimo sapersi circondare di persone competenti che possano sollevarci dalle incombenze. Cambiare il mindset è fondamentale, invece di cedere all’impulso di fare da soli, scegliete di prendervi il tempo per spiegare ciò che va fatto, arricchirete un’altra persona di una competenza regalando a voi stessi più tempo e meno stress.

3. IL DIRITTO DI NON FINIRE UN PROGETTO

Abbandonare è un concetto difficile da accettare. A volte può capitare che un progetto non vada nella direzione sperata e di continuare a portarlo avanti, perché non vogliamo ammettere a noi stessi il fallimento. Tutto ciò però è controproducente perché ci sottrae risorse che potremmo utilizzare meglio per altri scopi.
Allenate la vostra capacità di passare oltre e otterrete risultati migliori.

4. IL DIRITTO DI SBAGLIARE

Non abbiate paura dell’errore, sbagliare è un processo fondamentale del miglioramento, non ci può essere crescita se non c’è margine d’errore.

Un problema da non sottovalutare è invece quando si continua a commettere sempre lo stesso errore, in questo caso è necessario fermarsi e valutare quali sono i problemi.

5. IL DIRITTO DI LAVORARE IN SETTORI DIVERSI

Avere a che a fare con più ambiti in contemporanea può essere un approccio molto stimolante nel mondo del lavoro. Questa scelta a volte viene criticata perché valutata come dispersiva, invece può essere un atteggiamento vincente che ci permette di attingere da più fonti risolvendo problemi, che con un approccio statico non sembrano trovare soluzione.

6. IL DIRITTO DI AMARE IL PROPRIO LAVORO

Veniamo da un retaggio culturale che vede l’imprenditore come il cattivo che sfrutta il prossimo con l’unico scopo di guadagnarci.

Il digimprenditore invece riafferma il suo diritto di amare il proprio lavoro, traendone beneficio e circondandosi di elementi che possono portare un valore aggiunto alla propria esperienza.

7. IL DIRITTO DI LAVORARE OVUNQUE

Sempre per parlare dei vecchie credenze siamo legati all’idea che per lavorare veramente bisogna per forza trovarsi all’interno di un ufficio, sembra quasi che siano le quattro mura e la targhetta su una porta a rendere qualcuno professionale. Il digimpreditore decide di scegliere giornalmente qual è il panorama che vuole vedere al di là del proprio PC.

Si può lavorare, dall’ufficio, dalla spiaggia, da casa, dal camper, dal treno. In questo modo è possibile plasmare anche la propria routine lavorativa che si adatta al ritmo del posto che abbiamo scelto.

8. IL DIRITTO D’ISPIRARSI AD ALTRI BUSINESS

Quando ci si approccia ad un nuovo progetto la prima domanda da porsi è: che cosa manca? Cioè cosa possiamo dire o fare che nel mondo non sia stato già detto o fatto.

Per scoprirlo però dobbiamo prima sapere cosa è già presente sul mercato e quindi cominceremo a guardare i business simili al nostro incrociando i punti di forza con i difetti degli altri, cercando di prenderne il buono e risolverne le falle.

9. IL DIRITTO DI PARLARE DI QUELLO CHE FACCIAMO

Il podcast “Diario di due imprenditori digitali” nasce dall’esigenza di raccontare il proprio lavoro e come lo si vive, creando uno spazio dove confrontarsi con altre persone.

C’è però anche un altro risvolto del parlare del proprio lavoro, quello di parlarne in famiglia, coi propri figli e il proprio partner, metterli a conoscenza di una parte della propria vita che per convenzione sociale si tende a tenere separata. In questo modo sensibilizziamo le menti più giovani a sentir parlare del lavoro come qualcosa di piacevole e non solo di qualcosa da fare per arrivare alla pensione e li facilitiamo nel rispondere alla domanda: che cosa fanno i tuoi genitori?

10. IL DIRITTO DI NON ESPORSI IN PRIMA PERSONA

In un epoca che sancisce come imperativo l’essere sempre presenti sui social in prima persona, noi abbiamo deciso di dissentire.

Fare il frontman a tutti i costi non è necessario, è qualcosa che può essere adattato alle proprie caratteristiche personali. Se siete persone timide o semplicemente non avete piacere di mettervi in mostra, non dovete sentirvi in colpa potete semplicemente decidere di far parlare il vostro lavoro per voi.

Si lo sappiamo che avevamo detto che i punti erano solo 10 ma questo ci sembrava troppo significativo per tralasciarlo.

Scarica l’infografica cliccando qui

11 (extra). IL DIRITTO DI SPEGNERE IL CELLULARE

Anche se abbiamo sempre con noi il cellulare e ormai la connessione internet ci permette di essere rintracciabili pressoché dappertutto, essere immediatamente disponibili non è di certo un dovere. Potete decidere di rispondere più tardi a quella email semplicemente perché ora vi state dedicando ad altro e nessuno dovrebbe più farvene un cruccio.

Questa è la nostra lista di 10 diritti + 1 dei digimprenditori.

Ve ne vengono in mente altri? Avete suggerimenti? Lasciate un commento oppure iscrivetevi al gruppo Telegram dei digimprenditori.

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